Un nuovo podcast, pubblicato in occasione del Giorno della Memoria, per fornire un’opportunità di riflessione profonda sul razzismo e sull’antisemitismo che ha caratterizzato gli anni del fascismo italiano.


“Educare all’odio” è un inedito ispirato nel titolo e nell’interesse per i contenuti proprio da Umberto Eco; un progetto che recupera il lavoro di ricerca che la semiologa Valentina Pisanty affrontò nel tra il 2000 e il 2001, sottolineando le storture e la aberrazioni a cui la comunità scientifica e la società italiane si piegarono in nome di una ideologia distorta e disumana.

 
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Speciale Giornata della Memoria


Intorno al 2000 Umberto Eco, bibliofilo collezionista, aveva recuperato la collezione completa dei 118 numeri pubblicati della rivista La difesa della razza”, il più noto strumento di propaganda fascista, la trasposizione nero su bianco del razzismo ideologico dell’epoca, uscita con cadenza quindicinale dall’agosto 1938 al giugno 1943 sotto gli auspici del Ministero della Cultura Popolare. E proprio alla semiologa sua allieva Valentina Pisanty aveva chiesto di studiare questi fascicoli, dando il là all’idea di realizzare una ricerca che avrebbe dato origine a una serie di articoli commentati su “Golem”, la prima rivista online al mondo, fondata nel 1996 da Umberto Eco, Gianni Riotta e Danco Singer. E poco più tardi al volume monografico “Educare all’odio - La difesa della razza”.

Così Valentina Pisanty, che ancora oggi conserva gelosamente la collezione completa di quei fascicoli di cui poi Eco le ha fatto dono, ripercorre con la sua viva voce i punti salienti di quel fondamentale lavoro di esercizio critico della memoria. Dalla traccia scritta di come la rivista “La difesa della razza” fosse sostenuta da un comitato scientifico partecipato dalle più alte istituzioni italiane fasciste, fino all’esistenza di un manifesto, sottoscritto da molti dei massimi esponenti culturali dell’epoca, che sostenevano, non senza contraddizioni, l’attendibilità della superiorità della razza ariana sulle altre in base a millantate teorie scientifiche, sebbene poi, anni dopo, abbiano fatto seguito molti tentativi di rinnegare quelle stesse adesioni.

Dinamiche storiche e sociali che oggi paiono quanto mai meritevoli di ulteriori riflessioni: la tendenza dell’uomo – tema sottolineato spesso da Umberto Eco – di definire un nemico comune per disegnare un’identità condivisa, invece di cercarla in quella comunanza di tradizioni e di valori; la volontà manifesta di educare all’odio, gli scienziati e la scienza al servizio della politica; l’autorità culturale piegata alla volontà del potere.
Per non dimenticare.
Buon ascolto!

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