Episodi
L'Italia dall'Unità alla fine dell'Ottocento
Il Regno d'Italia affronta l'unificazione territoriale, i rapporti con la Chiesa e il suo ruolo internazionale. Tra il 1861 e il 1876, la Destra storica unifica il Paese e riforma amministrazione ed economia; tra il 1876 e il 1896, la Sinistra storica di Depretis e Crispi e attua importanti riforme politiche e fiscali, ma si scontra con scioperi, crisi sociali, sconfitte militari in Africa e con l'assassinio del re.
Gli ultimi decenni dell'Ottocento
ll contesto internazionale
A fine Ottocento Otto von Bismarck impone la supremazia tedesca sull'intera Europa. Dopo aver sconfitto la Francia e aver destabilizzato l'Europa per unificare la Germania, Bismarck trasforma la Germania nel centro di un nuovo equilibrio europeo, che però sarà minacciato dall'emergere nuove tensioni. Parallelamente, al di fuori dell'Europa, si affacciano due potenze emergenti: Stati Uniti e Giappone.
La Seconda rivoluzione industriale e l'egemonia mondiale dell'Europa
Tra il 1870 e il 1910 l'Europa occidentale, gli Stati Uniti e il Giappone sperimentano la "Seconda rivoluzione industriale", favorita dal petrolio e accompagnata da profonde trasformazioni economiche, istituzionali e sociali. Mentre il proletariato aumenta e nascono i partiti politici di massa, le potenze economiche manifestano fisicamente la propria forza internazionale: è l'età dell'imperialismo.
Alle soglie della Prima guerra mondiale
A fine Ottocento l'espansione economica favorisce la nascita della società di massa, di nuovi ceti sociali e di nuovi valori. A inizio Novecento però, l'Europa affronta una crisi di fiducia nel progresso, la diffusione dei nazionalismi e il dilagare del militarismo. Nel 1914, la Prima guerra mondiale segna la fine della Belle Époque e l'inizio di un periodo di crisi materiale e spirituale per l'intero continente.
L'Italia giolittiana
Dal 1903 al 1914 la vita politica italiana è dominata da Giovanni Giolitti, che riesce a imprimere all'Italia un "nuovo passo", incentivando la crescita economica, favorendo il progresso civile e introducendo il suffragio universale maschile. L'età giolittiana coincide con la fase finale della Belle Époque. Intanto, in Libia riprende il colonialismo e in politica emerge la figura di Benito Mussolini.
La Prima guerra mondiale
La Prima guerra mondiale ha inizio nel giugno del 1914 e termina nel 1918, e rappresenta la prima guerra totale della storia. Si confrontano da un lato gli Imperi centrali di Germania e Austria-Ungheria, dall'altro il blocco dell'Intesa, a cui nel 1915 si unisce l'Italia. Nel 1917, con lo scoppio della rivoluzione russa, entrano in scena gli Stati Uniti. La guerra si conclude nel 1919 con il Trattato di Versailles.
La Rivoluzione russa e la nascita dell'URSS
Nel 1917, con le Rivoluzioni di febbraio e d'ottobre, in Russia viene abbattuto il regime zarista e si impone il regime socialista bolscevico, che abbandona la Prima guerra mondiale e involve in una dittatura. Mentre la frattura tra comunismo e socialdemocrazia si estende a tutta l'Europa, nel 1921 la Russia bolscevica a una nuova politica economica più liberale: la NEP. Nel 1922 nasce ufficialmente l'URSS.
L'eredità della Prima guerra mondiale
Alla fine della Prima guerra mondiale, tutti i Paesi devono affrontare problemi vecchi e nuovi: sia politici, sia economici, sia istituzionali, sia sociali. Negli anni Venti si intravede un riassestamento, ma le speranze di una ripresa stabile, duratura e pacifica tra i popoli vengono subito spazzate via. In quasi tutta Europa i sistemi parlamentari liberali entrano in crisi e si affermano regimi autoritari.
L'Italia del dopoguerra. L'avvento del fascismo
Nel dopoguerra i problemi dell'Italia sono aggravati dalla crisi dei liberali e dall'affermazione di cattolici e socialisti. Mentre la Conferenza di Parigi è vissuta con risentimento da popolazione e governo, Giolitti non riesce a contenere le spinte rivoluzionarie del "biennio rosso". In pochi anni Mussolini conquista il potere, mette fine alla parentesi dello Stato liberale e avvia un regime totalitario.
Gli Stati Uniti tra Grande crisi e New Deal
Dopo una fase di relativa stabilità mondiale, nel 1929 irrompe una crisi economica senza precedenti che ha inizio negli Stati Uniti e dura per buona parte degli anni Trenta. Nel 1933 il presidente Roosevelt vara il New Deal e, coinvolgendo lo Stato a dirigere l'economia, riesce a infondere speranza e di fiducia. Intanto, avvengono radicali mutamenti sociali, scientifico-tecnologici, politici e intellettuali.
L'Italia fascista
Il "ventennio fascista" dura dal 1925 al 1945 ed è caratterizzato dalla sovrapposizione tra Stato e partito. Trovato un compromesso con la monarchia sabauda e la Chiesa cattolica, Mussolini fascistizza la società civile attraverso le organizzazioni collaterali e la propaganda, zittisce ogni dissenso interno, promuove un'economia corporativa e avvia una politica estera nazionalista e filo-hitleriana.
L'Europa dei totalitarismi.
Nazismo e stalinismo
Con la crisi del 1929, dopo il fascismo i regimi antidemocratici si affermano anche nel resto d'Europa. In particolare in Germania, dove il nazionalsocialismo diventa il primo partito, con Hitler che in pochi mesi trasforma la Repubblica di Weimar in una dittatura di cui egli è Führer, cioè "capo" supremo; e in Russia, dove Stalin compie un miracolo economico ma impone il terrore attraverso le "grandi purghe".
Il tramonto del colonialismo
Negli anni Venti e Trenta l'egemonia coloniale europea entra in crisi. Sia in Medio Oriente, dove emergono i nazionalismi arabo, sionista e turco, sia in Estremo Oriente, dove Cina e Giappone imboccano strade opposte. Intanto, mentre la Gran Bretagna del Commonwealth si misura con le crisi indiana e irlandese, oltreatlantico il dissesto economico causato dalla Grande Crisi sfocia in dittature e autoritarismi.
Verso un'altra guerra
Nei primi anni Trenta, Hitler mette in crisi gli equilibri europei e spinge l'URSS ad aderire alla SDN e il Comintern a cercare l'intesa con le forze democratiche. Sia in Francia che in Spagna, però, i fronti popolari hanno vita breve. Mentre Gran Bretagna e Francia si illudono di contenere Hitler, il Führer avanza a suon di occupazioni. Il 1° settembre 1939 la Germania invade la Polonia: inizia la Seconda guerra mondiale.
La Seconda guerra mondiale
La Germania invade Polonia e Francia, la Russia occupa la Finlandia, l'Italia entra in guerra: i britannici sono soli, e con l'attacco a Pearl Harbour la guerra è mondiale. Mentre Hitler avvia la "macchina del genocidio", i russi vincono a Stalingrado e Mussolini ripiega a Salò. L'URSS avanza a est, gli Alleati sbarcano in Normandia. Per l'Asse è la fine. Chiudono il conflitto le atomiche di Hiroshima e Nagasaki.
La Guerra fredda
Gli anni Quaranta e Cinquanta
Dopo Norimberga si apre un nuovo ordine mondiale dominato da Stati Uniti e Unione Sovietica. Inizia la Guerra Fredda, un "equilibrio del terrore" basato sul possesso dell'atomica, dove tutti si armano ma nessuno ha il coraggio di attaccare. Mentre l'Europa, spaccata a Berlino tra Est e Ovest, dà i natali all'ONU e alla futura UE, Asia, Africa e Medio Oriente devono affrontare decolonizzazione e sottosviluppo.
La Guerra fredda
Dagli anni Sessanta al crollo del muro di Berlino
Dopo Kennedy, Chruščëv, il muro di Berlino e la crisi cubana, Johnson avvia la guerra del Vietnam e Brežnev soffoca ogni dissenso. L'Europa del Sessantotto abbatte i regimi e getta le basi dell'UE. Negli anni Settanta l'America è divisa tra benessere, contestazione, crisi economiche e dittature. Mentre Gorbaciov cerca il dialogo l'Occidente, il muro di Berlino crolla e l'URSS si sfascia: finisce il "secolo breve".
L'Italia dalla Prima Repubblica al Sessantotto
In un'Italia in difficoltà, spaccata tra Nord repubblicano e Sud monarchico, al referendum del 2 giugno 1946 vince la repubblica e nel 1948 entra in vigore la Costituzione. L'unità antifascista si spacca e prevale la DC. Negli anni Cinquanta l'Italia vive un "boom economico" senza precedenti, che si arresta però negli anni Sessanta provocando riequilibri politici, lotte operaie e contestazioni studentesche.
L'Italia dal Sessantotto a oggi
Negli anni Settanta, l'Italia entra in recessione e il terrorismo di destra e di sinistra insanguina la vita del Paese. Negli anni Ottanta, la DC e il PC calano, il PSI viene travolto dallo scandalo della P2. Le ondate migratorie, Tangentopoli e le stragi di mafia degli anni Novanta segnano la fine della Seconda Repubblica e l'affermazione di nuovi partiti e protagonisti alla ricerca di un bipolarismo incompiuto.
Dopo il muro di Berlino
Scenari di inizio millennio
Con il crollo dell'URSS si chiude un modello di ordine mondiale: mentre gli USA impongono il loro dominio, gli Stati d'Europa danno vita all'UE e la Russia lotta per risorgere, da Oriente fanno capolino Cina e India. Intanto, nello scacchiere globalizzato compare un nuovo nemico: il terrorismo internazionale. Ma un'altra grande sfida attende l'uomo oggi: la sopravvivenza della nostra specie e del nostro Pianeta.