Episodi
1. Roma - Piazza del Campidoglio
La Piazza del Campidoglio di Roma, la piazza principale della capitale, testimone di episodi storici che hanno visto avvicendarsi vittime, carnefici, eserciti potenti ed eserciti battuti, condottieri, dittatori, tiranni, è una figura quasi mitologica, senza età, o meglio con un'età che si conta in secoli. La signora con fierezza, ma contemporaneamente con tono dimesso, sfoglia un corposo album fotografico con la padronanza di chi, attraverso quelle fotografie che la vedono protagonista, riesce a possedere il senso stesso della storia. E così, di scatto in scatto, racconta a Stefano Massini come fossero favole, eventi che attraversano i millenni, partendo dal teschio di Tolus, il Caput Toli, da cui prende il nome, passando per Tarpea, la traditrice che morì lanciata dall'omonima rupe, per passare a vicende di rinascita: da Michelangelo Buonarroti che, riscattandola da un passato di pascolo per capre, le diede l'attuale assetto architettonico, fino all'audacia satirica delle pasquinate, o al coraggio rivoluzionario di Cola di Rienzo, che, da difensore e sostenitore della libertà, finì per trasformarsi in tiranno. E non mancano storie di sindaci, quelli più nobili che hanno cercato di dare alla città che fu caput mundi una rinnovata dignità.
2. Bologna - Piazza Maggiore
Stefano Massini in un pomeriggio assolato d'estate bussa alla porta di Piazza Maggiore di Bologna. Viene ad aprire una signora, con un viso rotondo, un bel sorriso accogliente e le mani sporche di farina: impasta per preparare i tortellini. Già alle prime parole pare un Piazza che si è fatta da sé: pare che le sue storie non le abbia subite, ma se le sia scelte, le abbia vissute. E le sue storie sono storie di stravolgimenti, come quella della sua statua di San Petronio, che i bolognesi in periodo napoleonico hanno così ribattezzato per evitare che finisse come metallo per cannoni. O ancora la storia dei numerosi portici della città, vecchi balconi trasformati in camere ammobiliate per gli studenti che arrivavano da tutt'Italia per frequentare l'università. Dall'Amaro Montenegro, elisir di lunga vita, all'origine della Maserati e il suo tridente, le storie della Piazza non smettono di sorprendere.
3. Palermo - Piazza Pretoria
Piazza Pretoria di Palermo ci prende per la gola e si presenta a Stefano Massini con un vassoio di dolcetti di marzapane dentro cui si può assaporare tutto il gusto di questa città. È una suora che, con i suoi occhi chiari e i suoi capelli scuri, assomma tutta la varietà di popoli e di etnie che hanno attraversato quella città: fenici, arabi, spagnoli, francesi e così via. Ma Piazza Pretoria per i palermitani è anche Piazza della Vergogna, con quella sua bellissima fontana che mostra uomini e donne come fossero al mercato, ma completamente nudi, e che guarda spudorata il convento di clausura che ha dinnanzi. Una piazza particolarissima, fatta di contrasti di avanguardia e tradizione, progresso e arretratezza, bellezza e amarezza.
4. Venezia - Piazza San Marco
La bellezza non sempre sta in ciò che si vede, spesso risiede in ciò che si nasconde. Piazza San Marco a Venezia è una piazza che non ti delude, ti costringe ad ammirarla, ma soprattutto ti invita a scoprire la bellezza che nasconde tra le note che la costituiscono. La Piazza, mentre suona diversi strumenti musicali, racconta di come il corpo di San Marco sia arrivato a Venezia, di come quattro cavalli di bronzo da Costantinopoli ora si trovino sulla sua Basilica e di come, durante la seconda guerra mondiale, nessuno abbia osato bombardare Venezia. Si conoscono più da vicino le storie di grandi musicisti che hanno frequentato i vari caffè della piazza bevendo "l'acqua negra bollente", ma anche le particolarità della Marchesa Casati, fino a scoprire le invenzioni di Benjamin Franklin.
5. Napoli - Piazza Plebiscito
Simpatica e sorniona con quel suo viso solare, incorniciato dai capelli corvini, Piazza Plebiscito di Napoli è una piazza accogliente che spalanca le sue braccia a tutti, compreso chi, come Stefano Massini, è alla ricerca di racconti. Nei suoi palazzi si sono avvicendati reali di ogni genere: sovrani di bell'aspetto, come l'affascinante Gioacchino Murat, un uomo che si è fatto da sé; e sovrani orribili a guardarsi, come Ferdinando IV, marito (per necessità) della più affascinate Maria Carolina d'Austria; sovrani che parlavano un'altra lingua come i viceré spagnoli, e sovrani del popolo, come Masaniello, che fino al giorno prima vendevano il pesce.
La Piazza ha visto ballerine dei cafè chantant e camerieri dal gran talento musicale come Giuseppe Capaldo, costretto a lavorare nel caffè Tripoli "per portare i soldi a casa"; e mogli di prefetti fascisti che, pur di dormire, fanno chiudere lo storico caffè Gambrinus. Ma la Piazza ha visto soprattutto tanta gente senza nome e senza corona, fiera soltanto di esser napoletana.
6. Milano - Piazza Duomo
Piazza Duomo, una delle piazze più famose al mondo, è come un disegno su un foglio su cui il tempo e gli uomini hanno scritto e cancellato più volte. In questo episodio scopriamo che il passato è la somma di colori diversi, di avvenimenti che, uno dopo l'altro, sono entrati a far parte dello stesso disegno. Mentre la Piazza disegna, noi scopriamo la leggenda della nascita di Medio planum, i numerosi progetti per costruire il Duomo e i curiosi aneddoti legati alle sue statue. La storia del drago Tarantasio, della Madonnina dorata e della canzone a lei dedicata fino ad arrivare a Mozart e Guernica.
7. Firenze - Piazza della Signoria
Durante il corso della nostra vita abbiamo la possibilità, crescendo, di mutare e di cambiare più identità, ma le piazze, a differenza delle persone, cambiano anche nome a simboleggiare l'avvenuto cambiamento. Piazza della Signoria, a Firenze, ci racconta dei suoi molteplici cambi d'abito, del frate Savonarola che si ribellò al papa, delle azioni del "più fascista dei fascisti" e degli scontri tra camicie rosse e camicie nere. Si scopre, inoltre, cosa avvenne il 27 maggio 1993, quando una bomba scoppiò in tempo di pace, cosa portò con sé l'Arno quando uscì dai suoi argini e tanti altri eventi di cui la Piazza è stata talvolta attrice protagonista e talvolta spettatrice, sul grande palcoscenico che è Firenze.
8. Trieste - Piazza Unità d'Italia
Conoscere una persona significa saper conoscere e prevedere i suoi movimenti e il suo pensiero, ma anche accettare le sue contraddizioni, capaci di sorprendere. Così anche una delle più famose piazze italiane è portatrice di linearità e contraddizione. Come un'ostessa in un'osteria, Piazza Unità d'Italia, è testimone dei numerosissimi personaggi che sono passati per il Porto di Trieste e del più grande giallo di fine 1700. Racconta dei mutamenti della sua città, dei sogni di indipendenza che portarono Gugliemo Oberdan a una sorte infelice, fino ad arrivare alla contraddizione di un ebreo rimasto fedele al Duce e di un triestino che doveva gestire il più grande lager tedesco in Italia.
9. Genova - Piazza De Ferrari
Le piazze sono delle realtà complesse dalle numerose sfaccettature e, proprio per questo, come le persone, non sono sintetizzabili o descrivibili con un unico aggettivo. In questa puntata ce lo dimostra una giovane Piazza de Ferrari, piazza principale della città di Genova. Si scoprono, inoltre, le origini del nome della piazza e della grande fontana centrale che la abita, donata dalla famiglia Piaggio; la triste storia di Paolo da Novi, vissuto a cavallo del XV e XVI secolo, ma anche il talento del compositore Vincenzo Bellini e la storia del "Garibaldi genovese" che non vedeva l'ora di imbarcarsi; la storia più recente, invece, racconta gli episodi del 25 aprile 1945 fino ad arrivare agli anni delle Brigate Rosse e delle manifestazioni silenziose in ricordo di colui che, senza saperlo, ha cambiato per sempre le sorti, non solo di Genova, ma anche dell'Italia.
10. Torino - Piazza San Carlo
Orgogliosa della sua città, fiera del suo passato e del presente, come del suo nome, Piazza San Carlo di Torino, seduta su un tavolino di un caffè in un elegante abito démodé, comincia a raccontarsi e lo fa a partire dal suo nome: Place Royal, poi Place Napoleon, e infine Piazza San Carlo, da quel San Carlo Borromeo che fu vescovo di Milano durante la terribile pestilenza di manzoniana memoria. Ma l'identità di una piazza si lega anche alle vicende che l'hanno attraversata: teatro di malvagità durante il periodo fascista; palcoscenico della trasformazione di una celebre sovrana che da regina dei letti diventò regina dei digiuni; ma anche terra delle strane e sconosciute storie d'amore di un insolito Vittorio Alfieri.