Un racconto di Aldo Cazzullo
Introduce Danco Singer
Mercoledì 22 gennaio 2025 alle ore 10:30
Teatro Sociale (Piazza Giacomo Matteotti, 5), Camogli
L'evento è riservato a studenti, insegnanti e dirigenti scolastici della Rete Merani - Levante Ligure
In diretta sul canale Youtube del Festival della Comunicazione
Un evento ideato e organizzato da Frame-Festival della Comunicazione e dal Comune di Camogli
In collaborazione con Rete Merani - scuole del Levante Ligure
Si ringraziano MyEdu, Basko, Rotary Club Portofino - Distretto 2032
Sono passati ottant'anni dal 27 gennaio 1945 quando le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell'operazione Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz dove quasi un milione di ebrei furono uccisi, per la maggior parte con le camere a gas: Auschwitz fu il principale luogo della Shoah, lo sterminio degli ebrei perpetrato dalla Germania nazista. Ma cosa significa oggi ricordare quel giorno? Cosa significa ricordarlo nel momento storico che viviamo, in cui si è riacceso il conflitto arabo-israeliano e in cui nelle varie parti del mondo si sono acutizzate pericolose espressioni di odio razziale e antisemitismo?
Aldo Cazzullo, con il suo inconfondibile e coinvolgente modo di raccontare gli eventi salienti della nostra storia e della nostra identità italiana, si ispirerà agli imprescindibili elementi storici che fondano la Giornata della Memoria per trasmettere il valore della Memoria nel nostro oggi e per il nostro domani. Per ciascuno di noi, per le nostre società così complesse ed esposte alle grandi sfide globali e per il nostro Paese.
Ricordi che si fanno racconti e racconti che diventano testimonianze.
Perché non basta dire "io non c'ero". Dobbiamo prendere coscienza delle nostre responsabilità, rimediare ai danni che si sono compiuti ed evitare che analoghi danni si possano fare ancora.
Noi italiani tendiamo a credere che la persecuzione degli ebrei sia un crimine soltanto tedesco. Purtroppo i fascisti italiani collaborarono attivamente con i tedeschi nel dare la caccia agli ebrei. Si pensi alla razzia del ghetto di Roma, in cui furono i fascisti a consegnare gli elenchi degli ebrei, o ancora la razzia del più antico ghetto dell'umanità, il ghetto di Venezia - crimine tutto italiano: il 6 dicembre 1943 i fascisti italiani entrarono casa per casa, andarono a prendere gli anziani nelle case di riposo e i bambini all'asilo. Ma accanto a tanta abiezione la memoria serve a ricordare anche gli atti di ribellione alla barbarie umana, compiuti da persone comuni, di tutte le estrazioni, invito concreto e tangibile a ciascuno di noi a non voltarci dall'altra parte, a rifuggire sempre dall'indifferenza, a spenderci in prima persona contro la banalità del male che si insinua in tutte le forme di emarginazione, sopruso, prevaricazione, di ieri e di oggi.
Oltre all'evento di Aldo Cazzullo, il Festival della Comunicazione offre un'ulteriore occasione per recuperare il senso della memoria attraverso uno speciale podcast con i pensieri di molti personaggi della cultura, amici e ospiti di lungo corso del Festival della Comunicazione che condividono, con la propria viva voce, riflessioni e testimonianze su un tema che riguarda il nostro passato ma che contribuisce anche a plasmare il nostro presente e il futuro. Con quella mescolanza e contaminazione dei saperi che è tratto peculiare delle iniziative del Festival.
Il podcast, organizzato come una staffetta di contributi, indaga sul senso che ha, ancora oggi, il Giorno della Memoria, e sul perché non possiamo né dobbiamo fare a meno di ricordare. Una giornata per sottolineare l’atto politico con il quale il nostro paese riconosce – anche attraverso la sua fonte più alta, il Parlamento – di avere compiuto quegli atti terribili, che l'Italia era caduta nel tormento delle leggi e nella vergogna delle leggi razziali. Un modo per rinnovare la nostra consapevolezza civile, per mettere la memoria al servizio della vita attraverso quello che facciamo quotidianamente, e che faremo sia come individui sia come collettività. Uno strumento per cogliere la sfida – difficile ma anche avvincente e sicuramente necessaria – del nostro tempo: capire la storia attraverso la storiografia, ma anche con la letteratura, le arti, il cinema, la cultura, il teatro e la musica, a partire dal valore irrinunciabile della Memoria.
Buon ascolto!
Danco SINGER - Introduzione
Furio COLOMBO - La memoria come atto politico
Gherardo COLOMBO - La memoria come responsabilità
Pietrangelo BUTTAFUOCO - La memoria, il passo e l’inciampo
Aldo CAZZULLO - Il ghetto, la segregazione, i deportati bambini
Cinzia LEONE - La violenza dei rastrellamenti
Paolo CREPET - La memoria che turba, inquieta, custodisce
Marcello FLORES - Memoria e consapevolezza civile
Miguel GOTOR - Shoah
Stefano MASSINI - Racconti, ricordi di libertà negate
Andrea RICCARDI - Memoria è farsi testimoni
Mirella SERRI - Contrastare i nuovi fascismi
Massimo RECALCATI - Il peso di ieri
Roberto COTRONEO - Memoria e narrazione
Federico FUBINI - Affrontare la memoria
Scarica il pdf con i contenuti del podcast > CLICCA QUI Ascolta anche: - Valentina PISANTY, Umberto ECO - Educare all'odio - Umberto ECO - Contro la perdita della memoria