Il Campidoglio e le sue storie

Piazza del Campidoglio, Roma

Con un'introduzione di

"Soltanto se ti metti in ascolto puoi ascoltare qual è l’eco, qual è il sussurro che questi luoghi così carichi hanno da darci e spesso non è il sussurro che ti aspetti, non è la narrazione che potrebbe fare chiunque"

L’autore e narratore, ideatore dell'evento insieme a Danco Singer, propone con il suo stile unico un insolito e originale “monologo-dialogico” capace di ammaliare il pubblico e di dar voce alla storica piazza romana: la “vecchia signora” - con le sue architetture e le sue sculture che si prestano non solo come perfette quinte teatrali, ma che diventano protagoniste e interlocutrici - si racconta, fiera di ricostruire fatti e misfatti di cui nei secoli è stata scenario. Si dipana così una matassa di aneddoti curiosi che coinvolgono gente comune e grandi personaggi, eventi epocali e quotidianità verace; un racconto animato dalla voce di Stefano Massini e accompagnato dalle note dell’arpa celtica di Stefano Corsi, in cui si intrecciano eventi storici noti e particolari sconosciuti, in un susseguirsi di suoni, colori e colpi di scena.

Stefano Massini ha fatto rivivere un luogo storico della capitale con le sue strutture e architetture, un monumento non fermo nel tempo ma ricco di echi di ieri e oggi. "Questo è un luogo che in questo momento ci sta parlando, al di là di quell'infima, miserrima gamma di suoni tra lo 0 e i 125 decibel che definiamo voci udibili. Qui possiamo ascoltare, andare a fondo, percepire l'eco, il riverbero", scandisce Massini. Voci "in cui possiamo ritrovare noi stessi". Alternando ironia ("dall'homo sapiens siamo diventati homo pixel, preoccupati solo di fare la foto giusta") a riflessioni (nelle citazioni si va da Stendhal a Marc Augé), Massini viaggia in secoli di storia e arte con continui richiami anche all'oggi, mettendo in rilievo in particolare tante figure di donne vittime di pregiudizi e ingiustizie. A guidare il racconto, fra gli altri Marc’ Aurelio e il suo colloquio con se stesso o il Mosè di Michelangelo; un "ragazzo austriaco che a fine '800 a Roma all'inizio non riesce ad arrivarci", Sigmund Freud e l'omaggio a poetesse come Maddalena Morelli, Antonia Pozzi, Alda Merini e Patrizia Cavalli, di cui ha letto dei versi.
Tra le voci che hanno risuonato "anche quella della strega che fu bruciata qua nel 1424 - ricorda Massini - "Si chiamava Finicella ed era in realtà un'ostetrica" additata come causa di un'epidemia. Passeranno secoli "e qui arriverà un'astronoma Caterina Scarpellini, che creò un osservatorio proprio nel luogo dove per il fanatismo e l'anti scienza si era bruciata viva una donna" ha sottolineato. "Abbiamo sempre paura di qualcosa e vogliamo che l'antidoto sia concreto – ha commentato -. Magari una donna, che i bambini, invece di ucciderli, li metteva al mondo".

Con il coordinamento organizzativo di

Zètema Progetto Cultura

Nell'ambito di

Estate Romana

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