Il Giorno della Memoria
Una giornata particolare
Centro Internazionale di Brera, Milano
Un racconto di
Con un'introduzione di
Video dell'evento
GuardaSono passati ottant'anni dal 27 gennaio 1945 quando le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell'operazione Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz dove quasi un milione di ebrei furono uccisi, per la maggior parte con le camere a gas: Auschwitz fu il principale luogo della Shoah, lo sterminio degli ebrei perpetrato dalla Germania nazista. Ma cosa significa oggi ricordare quel giorno? Cosa significa ricordarlo nel momento storico che viviamo, in cui si è riacceso il conflitto arabo-israeliano e in cui nelle varie parti del mondo si sono acutizzate pericolose espressioni di odio razziale e antisemitismo?
Aldo Cazzullo, con il suo inconfondibile e coinvolgente modo di raccontare gli eventi salienti della nostra storia e della nostra identità italiana, si ispirerà agli imprescindibili elementi storici che fondano la Giornata della Memoria per trasmettere il valore della Memoria nel nostro oggi e per il nostro domani. Per ciascuno di noi, per le nostre società così complesse ed esposte alle grandi sfide globali e per il nostro Paese.
Ricordi che si fanno racconti e racconti che diventano testimonianze.
Perché non basta dire "io non c'ero". Dobbiamo prendere coscienza delle nostre responsabilità, rimediare ai danni che si sono compiuti ed evitare che analoghi danni si possano fare ancora.
Noi italiani tendiamo a credere che la persecuzione degli ebrei sia un crimine soltanto tedesco. Purtroppo i fascisti italiani collaborarono attivamente con i tedeschi nel dare la caccia agli ebrei. Si pensi alla razzia del ghetto di Roma, in cui furono i fascisti a consegnare gli elenchi degli ebrei, o ancora la razzia del più antico ghetto dell'umanità, il ghetto di Venezia - crimine tutto italiano: il 6 dicembre 1943 i fascisti italiani entrarono casa per casa, andarono a prendere gli anziani nelle case di riposo e i bambini all'asilo. Ma accanto a tanta abiezione la memoria serve a ricordare anche gli atti di ribellione alla barbarie umana, compiuti da persone comuni, di tutte le estrazioni, invito concreto e tangibile a ciascuno di noi a non voltarci dall'altra parte, a rifuggire sempre dall'indifferenza, a spenderci in prima persona contro la banalità del male che si insinua in tutte le forme di emarginazione, sopruso, prevaricazione, di ieri e di oggi.
In collaborazione con
Rete Merani
Si ringraziano
