Niente di personale

laFeltrinelli, Genova

Un uomo, scrittore e giornalista, testimone privilegiato di un mondo che tende a scomparire: l’epoca d’oro del giornalismo d’inchiesta coraggioso e combattivo, del cinema di Fellini, dei grandi intellettuali come Moravia, Calvino, Sciascia, Pasolini, dove la cultura era azione politica e non mero intrattenimento, dove si vivevano grandi esperienze culturali, estetiche ed etiche.

Una Roma nel crepuscolo della Prima Repubblica, scissa tra un passato glorioso di bellezza e di grandi ideali, che ne faceva l’approdo per giovani brillanti e visionari, e il suo presente di metropoli spenta e sfiduciata, che non sa più incantare e assiste indifferente al mutare delle cose.

Un atto d’accusa stringente e radicale al nostro presente e la fotografia di quello che siamo diventati. Una storia intensa d’amore e di ricordi, tra autobiografia e cronaca, in cui si intreccia una vita personale fatta di affetti, segreti di famiglia, fantasmi del passato, delusioni e successi, e le trame politiche, sociali e culturali della nostra storia recente. Ma anche il racconto appassionato di un universo perduto da riconquistare con passione e indignazione.

Questi sono solo alcuni tratti del libro Niente di personale (La nave di Teseo) che Roberto Cotroneo ha presentato nell’incontro in compagnia di Luigi Pastore e Danco Singer, direttore del Festival della Comunicazione, che di quel mondo glorioso sono stati diretti attori.

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