Un paese senza leader
Archivio di Stato, Genova
Un racconto di
Partiti che si sgretolano, gruppi politici allo sbando e leader che in pochi mesi passano da un’inarrestabile ascesa a una rovinosa caduta: una panoramica sulla politica italiana, da Berlusconi alla Lega, un’Italia che si presenta come un Paese instabile e senza guida, esposto ai colpi dei mercati internazionali e ai venti dei populismi europei, con un corpo elettorale sempre più confuso, volubile e disamorato.
I venticinque anni della Seconda Repubblica ci consegnano un sistema completamente trasformato: il dibattito politico, con l’affermarsi della società della condivisione e della partecipazione digitale, è mutato nei linguaggi e nei paradigmi; l’irruzione di movimenti populisti e l’assetto tripolare del sistema politico hanno cancellato ogni illusione di soluzioni di governo semplici e immediate; si è affermato il modello di leader outsider, ostile ai partiti tradizionali, comunicativo e dotato di una grande capacità di stare sulla scena; e persino i più abili showman delle campagne elettorali si rivelano, a conti fatti, incapaci di lasciare un’impronta riformatrice nel Paese.
Tanti gli spunti e le soluzioni pratiche. L’assenza di crescita e di prospettive di ascesa individuale intossica le mentalità radicando la diffidenza e alimentando una spirale verso il basso. Solo chi sente di avere una certa padronanza del futuro decide di investire nel proprio progresso. Di qui l’importanza della fiducia (in se stessi, verso gli altri, nelle istituzioni) come chiave della crescita e il ruolo decisivo dell’ambiente (e la responsabilità della scuola) nel tracciare, fin dalla più tenera età, il successivo percorso di vita degli individui e nel determinare il successo del singolo e il destino di intere comunità nazionali.
Uno sguardo a tutto campo, tra storie, retroscena e protagonisti ritratti da vicino (da Berlusconi a Renzi, da Salvini a Grillo, da Veltroni a D’Alema, da Prodi a Di Maio); un’analisi inedita e indiscreta che va a sondare le criticità e a individuare possibili vie d’uscita, e cerca di dare risposta alle tante domande che agitano gli italiani: inizia ora una nuova fase, o sarà solo l’eterno ritorno di quello che è sempre stato? Possiamo davvero fare a meno di una politica forte e riformatrice? È ancora possibile ricostruire una classe dirigente capace di idee chiare e di un progetto concreto? E chi sarà il nostro prossimo leader?
