Un'ispirazione condivisa

La scuola avamposto civile del Paese

Già Platone nelle sue Leggi affermava con convinzione che “Nel nostro Stato, la carica di gran lunga più importante sarà questa: il ministro dell’Istruzione. Ecco perché il legislatore non deve mai permettere che l’istruzione dei giovani diventi una questione secondaria”. E oggi sembra che questo invito debba essere più che mai accolto per costruire una scuola che recuperi i perché interrogativi, che insegni a cogliere la profondità, che consenta di scoprire il valore del passato e della memoria e al contempo di inventare il mai visto e l’inaudito. Ivano Dionigi, autore del saggio edito Laterza Magister, La scuola la fanno i maestri, non i ministri, da cui l’incontro prende piede, riflette insieme con Giorgio Manzi su un modello di scuola verso cui incamminarsi e procedere, la scuola dell’interrogare, dell’intelligere, dell’invenire, la scuola della relazione insegnante – alunni, perché la scuola a farla sono i maestri, non i ministri.