La maestra e la camorrista

Archivio di Stato, Genova

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L’Italia di oggi è un paese pietrificato, con una mobilità sociale bloccata: le imprese sono troppo limitate dalla loro dimensione familiare; i manager spesso non sono abbastanza preparati; la forza lavoro è molto meno istruita di quella dei paesi rivali e i governi troppo miopi per riuscire a guidare un deciso adeguamento dei sistemi educativi nel Paese.

In pochi decenni siamo diventati un sistema abitato da famiglie ricche in uno Stato povero, e da milioni di piccole aziende prive dell’ormone della crescita.

La percezione diffusa della mancanza di opportunità scoraggia i giovani dall’investire su se stessi, ma proprio questo disinvestimento, evidente nelle scelte delle famiglie tanto quanto in uno Stato che taglia sull’istruzione a causa del proprio debito, limita il potenziale di crescita economica del sistema, perpetua l’immobilismo e contribuisce a ridurre la natalità. Una situazione che finisce per disincentivare la creatività e l’aumento di conoscenza.

È da questa amara constatazione che inizia l’inchiesta di Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della Sera, condotta nelle imprese a conduzione familiare, nelle scuole e negli asili d’infanzia situati agli estremi contesti della società italiana da Milano a Caserta, da Padova a Napoli, per rispondere a interrogativi cruciali: come mai un Paese a democrazia matura e welfare avanzato come il nostro presenta una tale rigidità sociale? Quali sono le ragioni profonde dell’immobilismo e le sue ripercussioni? È ancora possibile invertire la tendenza?

Tanti gli spunti e le soluzioni pratiche. L’assenza di crescita e di prospettive di ascesa individuale intossica le mentalità radicando la diffidenza e alimentando una spirale verso il basso. Solo chi sente di avere una certa padronanza del futuro decide di investire nel proprio progresso. Di qui l’importanza della fiducia (in se stessi, verso gli altri, nelle istituzioni) come chiave della crescita e il ruolo decisivo dell’ambiente (e la responsabilità della scuola) nel tracciare, fin dalla più tenera età, il successivo percorso di vita degli individui e nel determinare il successo del singolo e il destino di intere comunità nazionali.

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